San Marino, 15 March 2023
His Eccellency Maria Luisa Berti
His Eccellency Manuel Ciavatta
E’ per noi un vero piacere ed un onore ricevere oggi in udienza la Prof.ssa Valeria Pierfelici, attualmente Giudice d’Appello Civile presso il Tribunale della Repubblica di San Marino, autrice del volume “Lineamenti di diritto civile sammarinese”, alla quale porgiamo il nostro più cordiale benvenuto, che estendiamo a tutti gli ospiti qui convenuti e in particolare al Direttore dell’Istituto Giuridico, prof. Paolo Pascucci, e al Dirigente del Tribunale, Presidente Giovanni Canzio.
Lungamente attesa – in particolare negli ambienti forensi della Repubblica, ma anche presso gli studiosi del diritto sammarinese - l’opera che ci viene presentata sappiamo essere frutto di una lunga e laboriosa attività di studio e di ricognizione sistematica del diritto civile sulla base della giurisprudenza e della dottrina e di cui - siamo certi - tutti potranno apprezzare l’indiscutibile valore.
Non è difficile constatare, già dal solo indice analitico, come da essa sia possibile ricavare la disciplina esaustiva di tutti gli istituti.
Desideriamo pertanto complimentarci con la Prof.ssa Pierfelici per aver concesso, con la stessa pubblicazione, la possibilità di far conoscere la sua preziosa opera ricognitiva del diritto civile sammarinese.
Una pubblicazione che, da un lato, consentirà la più puntuale conoscenza di tale diritto da parte di chiunque debba cimentarsi con il nostro ordinamento, compreso il Legislatore e, dall’altro, contribuirà in maniera determinante a custodire ed a promuovere la peculiare cultura giuridica sammarinese, evitando che si disperda un patrimonio di grande rilievo, che, purtroppo – se non conosciuto e non coltivato - rischia di venire contaminato, nella pratica corrente, da istituti e modelli ad esso estranei.
E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, la propensione sempre più spiccata di introdurre nel “diritto vivente” della nostra Repubblica, spesso in maniera acritica, norme e istituti “forestieri” di diritto privato e di diritto processuale civile -ma non solo- per lo più importati dal diritto italiano, e il conseguente inesorabile declino del nostro originario sistema, basato per la maggior parte su norme di ius commune e sul diritto consuetudinario.
Certamente la difficoltà di approccio e di comprensione di queste fonti normative, da parte di chi ha studiato presso atenei italiani e si è formato su un diverso sistema di fonti, ha influito sulla tendenza a privilegiare soluzioni “aliene” al nostro ordinamento, di più “facile accesso” perché codificate in norme scritte.
Conveniamo con chi sostiene che la conoscenza dello ius commune - che presuppone la padronanza della lingua latina per la consultazione della dottrina e della giurisprudenza oltre all’uso di particolari metodiche per l’individuazione dei principi – possa essere attualmente complicata, considerato che la maggior parte dei giuristi di oggi si sono laureati presso Università nelle quali il diritto comune non è materia obbligatoria, ma semmai solo opzionale e, dunque, per lo più oggetto di scelta per interesse formativo personale.
Ma la conoscenza dei principi consolidati e condivisi dalla giurisprudenza diventa imprescindibile in un ordinamento, come quello sammarinese, nel quale il diritto privato e il diritto processuale civile non sono codificati, bensì disciplinati da una pluralità di fonti diverse che interagiscono tra loro.
Conoscenza che è determinante anche con riferimento al diritto consuetudinario.
Ecco allora che diviene ancor più preziosa l’opera della Professoressa Pierfelici.
Essa, infatti, consente, a chiunque voglia o debba cimentarsi con il nostro ordinamento, la conoscenza e la divulgazione del nostro diritto civile sulla base della giurisprudenza e della dottrina, con conseguenti positivi effetti sulla certezza del diritto e sulla sua prevedibilità.
Apprezziamo particolarmente l’invito rivolto nelle Premesse dell’opera a studiare gli istituti con un metodo che consiste non solo nel trovare le regole, ma nell’individuare i principi dai quali le regole sono tratte.
Certamente questo metodo storico-comparativo vale per il giurista, ma deve valere anche per il Legislatore, al fine di poter comprendere quali sono le cause, quali sono i fattori che hanno determinato quella particolare disciplina, e se sono sopraggiunti ulteriori fattori che rendono necessaria una revisione della medesima. In definitiva, per verificarne l’adeguatezza nella situazione attuale o per adattarla alle nuove esigenze sociali, evitando il rischio di innesti impropri e disarmonici nel nostro ordinamento dovuti ad una non conoscenza della disciplina nel suo complesso.
Anche il Legislatore, infatti – nella convinzione di dover colmare un vuoto normativo – talvolta non è rimasto indenne dalla facile tendenza di importare norme e istituti di ordinamenti stranieri, ed in particolare da
quello italiano, che mal si adattano alle nostre peculiarità, alle nostre esigenze e alla nostra tradizione giuridica. Tradizione del tutto particolare che - come ebbe a sottolineare nel 1970 Guido Astuti, nella Relazione della Commissione per lo Studio dei problemi istituzionali dell’Ordinamento Sammarinese, di cui era Presidente, “costituisce un patrimonio prezioso di sapienza ed esperienza giuridica sempre valido ed efficiente nella sua inesauribile ricchezza e validità”. Tradizione che è un tutt’uno con la nostra identità statuale e che, pertanto, è nostro dovere salvaguardare.
Lo straordinario lavoro che ha svolto la Prof.ssa Pierfelici va sicuramente in questa direzione e pertanto a Lei esprimiamo il più profondo apprezzamento e la nostra più sincera gratitudine.
Siamo consapevoli che il Suo lavoro, Professoressa Pierfelici, è frutto della grande dedizione con la quale ha svolto in tutti questi anni, con sapienza, autorevolezza e rigore, il ruolo di Magistrato della Repubblica, dedizione che si è sempre nutrita dello studio incessante e della sua passione per la originale tradizione giuridica sammarinese.
Una passione e una dedizione che ha saputo trasmettere anche ai giovani giuristi, a chi – anche accanto a Lei - si è formato e si sta formando per la carriera di magistrato.
Ci riferiamo in particolare al Commissario della Legge Dott. Francesco Santoni e all’Uditore Commissariale Elia Zaghini che ritroviamo quali Suoi collaboratori nella redazione dell’opera.
Prendiamo atto delle belle parole che Ella riserva loro e alle quali ci associamo, pur consapevoli che - oltre alle indubbie doti professionali e personali di ciascuno- il valore del contributo da Essi apportato alla
pubblicazione è anche il risultato degli insegnamenti e soprattutto dell’esempio che Lei ha costantemente dato loro in questi anni di formazione.
Chiarissima e Carissima professoressa Pierfelici,
riteniamo che il trasmettere questi valori ai giovani magistrati sia la più grande testimonianza del Suo attaccamento alla Repubblica, alle sue istituzioni e alla unicità del suo ordinamento.
Con queste parole concludiamo questa Udienza – che non è stata solo di circostanza e che abbiamo fortemente voluto- per dare il più alto riconoscimento istituzionale ad un lavoro che riteniamo encomiabile.
A lei, Professoressa Pierfelici, i nostri migliori auspici per l’espletamento del suo ruolo di Giudice d’Appello e per il prosieguo della Sua autorevole attività scientifica e divulgativa.
A tutti voi, graditi ospiti, il nostro saluto più cordiale.
San Marino, 15 marzo 2023/1722 d.F.R.